MEDICINA - ERBORISTERIA - SALVIA (Salvia officinalis L.)

Pianta della famiglia delle Labiatae (o Lamiaceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita in Europa meridionale, spontanea nei luoghi aridi e sassosi.
In Italia è presente allo stato spontaneo solo nella regione mediterranea, soprattutto nel Centro e nel Sud. Viene però coltivata in quasi tutta la penisola, dove spesso si è naturalizzata.

GENERALITÀ
La salvia è una pianta suffruticosa, con rami lunghi fino a un metro e foglie picciolate di forma ovale lanceolata, pelose. L'apparato radicale è lignificato e molto ramificato. Anche la parte inferiore dei fusti è lignificata, ma la parte vegetativa annuale è erbacea. I fusti hanno sezione quadrangolare e sono anch'essi ricoperti di abbondante peluria.
I fiori sono raccolti in infiorescenze formate da tanti verticilli, ognuno dei quali ne contiene da 3 a 5.
Il singolo fiore presenta un calice tubolare che termina in due lobi: quello superiore porta tre denti mentre l'inferiore ha due denti acuti. La corolla è tubolare e si apre alla fauce in due labbra: il superiore è semplice, mentre l'inferiore è diviso in un lobo grande mediano e due piccoli lobi laterali. Il colore è violaceo o rosato, con punteggiature alla fauce.
Il frutto è formato da un tetrachenio contenuto nel calice persistente. I singoli acheni sono bruni o neri, di forma ovoidale globosa.
Per scopi terapeutici si utilizzano le foglie e le sommità fiorite.

IMPIEGO TERAPEUTICO
La salvia nell'antichità era considerata una vera panacea universale, avendo la reputazione di guarire numerosi mali. Oggi è ancora presente in alcune farmacopee per le sue proprietà toniche, coleretiche, antisudorative, ipoglicemizzanti, astringenti e cicatrizzanti esternamente. Sono state segnalate anche proprietà estrogene, di cui però mancano conferme sperimentali.
L'essenza di salvia è tossica e convulsivante quando viene consumata in quantità elevata, e ciò è dovuto al suo principio attivo, il tuione.
L'acqua satura di olio essenziale di salvia ha proprietà spasmolitiche neurotrope, inibenti lo spasmo dell'acetilcolina.
La salvia è inoltre una spezia molto utilizzata in cucina per aromatizzare pietanze.
Possiede proprietà antiossidanti, dovute essenzialmente all'acido rosmarinico presente anche in un'altra Labiata, il rosmarino.
I principi attivi della salvia sono l'acido ursolico, alcuni flavonoidi, delle sostanze tanniche, oltre all'acido rosmarinico e al tuione presente nell'olio essenziale. È inoltre stato isolato un principio amaro diterpenico, detto picrosalpina.
L'olio essenziale, oltre al tuione, contiene terpeni e monoterpeni, tra i quali il pinene, il pineolo, il borneolo, nonché canfore.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano l'infuso e la tintura vinosa.
L'infuso si prepara con 10-15 g di foglie per litro di acqua bollente. Si lascia infondere per 5-10 minuti, si filtra per tela. Questo infuso va preso a tazzine: 2-3 al giorno.
La tintura vinosa si prepara con 40-50g di foglie di salvia finemente sminuzzate per litro di vino bianco. Si lascia a macero per una settimana, si filtra per tela, si lascia riposare per 15-20 giorni. Si prende a bicchierini.
Le preparazioni sopra indicate per uso interno stimolano la digestione e la sudorazione e calmano la tosse e l'asma.

- Uso esterno: si utilizza il decotto, preparato con 50 g di foglie di salvia finemente sminuzzate per litro di acqua.
Si lascia bollire per 10-15 minuti, a freddo si filtra per tela. Il decotto così preparato serve per sciacqui, lavaggi o gargarismi, calmanti le irritazioni delle gengive e in genere del cavo orale e della gola, oltreché dell'epidermide in genere.

- Uso cosmetico: la salvia viene utilizzata per la preparazione di paste dentifricie. Può addirittura sostituire il dentifricio per la pulizia della bocca e delle gengive: basta sfregare sui denti direttamente le foglie. Per le sue proprietà antisettiche e deodoranti elimina i processi di putrefazione e profuma l'alito.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le foglie e le sommità fiorite di salvia provengono da coltivazioni che possono essere fatte anche in vaso.
Il periodo di raccolta delle foglie va da maggio a luglio, quando esse sono già completamente formate. Le sommità fiorite si raccolgono invece da maggio ad agosto, tagliandole circa 10 cm al disotto dell'infiorescenza.
Le foglie si distendono in sottile strato su graticciati e si fanno seccare all'ombra. Le sommità fiorite, raccolte in mazzi di 10-15, vengono appese a seccare, sempre all'ombra, a un filo teso. Queste parti della salvia vengono conservate in sacchetti di carta sigillati o in vasi di vetro scuro chiusi. Vanno rinnovate tutti gli anni.
La coltivazione della salvia non presenta difficoltà, essendo presente ovunque in quasi tutti gli orti o in vasi sui terrazzi delle case. Si possono acquistare le giovani piantine da vivaisti o floricultori, ma si possono ottenere anche seminando presto in semenzaio o direttamente in vaso in primavera.
Le piante così ottenute vanno trapiantate quando hanno raggiunto un'altezza di 5-10 cm, a una distanza minima di 40 cm tra pianta e pianta.
La salvia è specie mediterranea e perciò non sopporta i rigori invernali delle regioni interne del Paese, specie al Nord. Occorre quindi proteggerla durante i mesi invernali, ricoprendola eventualmente con un telo di plastica o portando all'interno il vaso.
La salvia, avendo un apparato radicale profondo e ben ramificato, non ha bisogno di frequenti irrigazioni se è coltivata in terreno, mentre in vaso necessita di innaffiature almeno settimanali, durante il periodo estivo.
 

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